I nostri ambasciatori in Perù

di Andrea Martino

Nella vita ventennale di Apurimac Onlus la collaborazione di volontari e cooperanti in Italia e all’estero è stata fondamentale. Sono persone vicine alla missione e professionisti in possesso di conoscenze tecniche che prestano la loro opera in favore dei paesi del Terzo Mondo all’interno di progetti di cooperazione, sviluppo e solidarietà, chi per lavoro chi come volontario.

Sono i nostri ambasciatori. Lavorano sul campo, sono il ponte che collega l’Italia con le popolazioni destinatarie dei nostri interventi. Gestiscono le nostre attività in missione e i progetti finanziati e ne seguono l’andamento. Ma sono prima di tutto persone speciali perché vivono fuori dal loro contesto culturale di appartenenza. Hanno deciso di mettere la propria vita al servizio del prossimo e trasferirsi a vivere in un paese lontano. In questo numero della rivista vogliamo raccontarvi chi sono, cosa fanno e come sono finiti in Perù.

Michele Mattioli. Parte nel 2006 per un viaggio di 3 mesi in Perù dove conosce P. Pietro che lo porta con lui a visitare l’Apurimac.Ora è il nostro rappresentante in Perù e responsabile del Policlinico e delle Campagne Sanitarie in Apurimac. È sposato con una donna del posto e ha un bambino e una bambina. Grazie al Perù dice di essersi lentamente staccato dallo stile di vita della società occidentale ed ha abbracciato una nuova dimensione: “Quello che ancora oggi, dopo quasi 7 anni, cattura la mia attenzione è lo stile di vita collettivo che regola la vita delle comunità andine e che ha permesso la sopravvivenza di queste popolazioni. Il lavoro, le riunioni, le decisioni, la proprietà, la famiglia, la salute, l’acqua, ecc... sono elementi regolati da riunioni comunitarie, che tendono al bene della collettività e non a vantaggi dei singoli. Infine un altro elemento di stupore per me è l’armonico inserimento e rispetto per la natura”.

 Da   APURIMAC   3/2012

Michele Mattioli a lavoro durante una campagna sanitaria in Apurimac